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Fisco, Contabilità e PagheCompliance12 luglio, 2023

Un anno dopo il nuovo Codice della Crisi d’impresa.

Esattamente un anno fa, il 15 luglio 2022, è entrato in vigore il nuovo Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza (Decreto Legislativo 12 gennaio 2019, n. 14).

 

Si tratta di una vera e propria rivoluzione in materia di insolvenze, che nasce da un doppio obiettivo: diagnosticare e identificare già dai primi sintomi le aziende “in crisi" di liquidità, limitando per quanto possibile i danni e, allo stesso tempo, salvaguardare le attività imprenditoriali più meritevoli che per un motivo o per l’altro si trovano (seppure in un corso temporale che può rivelarsi limitato) a vivere un momento di difficoltà.

Tra le novità introdotte dal nuovo codice, c'è una visione della crisi come fenomeno fisiologico dell’impresa. Si crea quindi una definizione che vuole escludere il concetto di fallimento per lasciare spazio all’espressione “liquidazione giudiziale”. L’attore principale nella nuova normativa non è più impersonificato dall’imprenditore coinvolto nella crisi, ma dall’azienda e dalla conservazione della stessa.

Ora, quello che ci interessa maggiormente è capire quali sono gli obiettivi della Crisi di impresa. È importante stare al fianco dei nostri clienti nel migliore modo possibile, cercando di arginare “il danno” e pianificando un futuro che sia il più saldo possibile. Le principali finalità da perseguire sono:

  • Consentire una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese, evitando che il ritardo nel percepire i segnali di crisi di un’impresa possa poi portare a uno stato di crisi irreversibile. Viene così introdotto un sistema di allerta per consentire la pronta emersione della crisi, nella prospettiva del risanamento;
  • Preservare, quanto più possibile, l’attività aziendale in crisi a causa di particolari contingenze;
  • Garantire ai creditori l’ottenimento di un soddisfacimento (seppur parziale) del proprio credito;
  • Evitare alla collettività le conseguenze negative connesse alla chiusura di un’impresa, soprattutto in termini di perdita di posti di lavoro;
  • Salvaguardare la capacità imprenditoriale di coloro che vanno incontro a un fallimento di impresa.

Esistono degli strumenti che possono affiancarvi in questa nuova sfida così importante? Certo che sì: Wolters Kluwer ci ha pensato, come sempre, questa volta con Genya CFO, il software pensato per la crisi d'impresa.

Genya CFO permette di valutare la situazione economico-finanziaria delle aziende, nonché di prevenire segnali di crisi e di gestirli, garantendo la continuità aziendale.

La soluzione software si rivolge agli studi che intendono fornire un servizio ai propri clienti per la diagnosi dello stato delle attività dell'azienda, diventando un vero e proprio CFO in outsourcing.

Scegliete sempre il meglio per i vostri clienti e soprattutto per la vostra operatività!

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