Tra i suoi numerosi interventi, il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) punta a riformare anche il nostro sistema giudiziario, nella consapevolezza che esso opera piuttosto a rilento rispetto ad altri Stati membri (circostanza peraltro evidenziata nella relazione della Commissione europea per l’efficacia della giustizia/CEPEJ). L’asse 2 della componente M1C1 del PNRR ha quindi previsto misure preordinate a rendere il sistema giudiziario maggiormente efficiente, riducendo la durata dei procedimenti, al fine di avvicinare l’Italia alla media registrata nell’UE. In questo, la digitalizzazione del sistema giudiziario risulta un fattore particolarmente cruciale.
PNRR: quali possibilità per gli studi legali?
Digitalizzazione del sistema giudiziario. La riforma ha previsto l’obbligatorietà del fascicolo telematico obbligatorio e il completamento del processo civile telematico, estendendolo ai giudizi innanzi al Giudice di Pace, nonché la digitalizzazione del processo penale di primo grado, escludendovi tuttavia l’udienza preliminare. Nell’ambito del PNRR, il Ministero della giustizia, tramite la Direzione sistemi informativi automatizzati, risulta il soggetto attuatore della misura d’investimento Digitalizzazione, di cui amministrazione titolare è il Dipartimento per la trasformazione digitale. L’investimento prevede due obiettivi finanziati per il settore giustizia per complessivi € 133,20 milioni per la digitalizzazione di dieci milioni di fascicoli di Tribunali, Corti d’appello e Corte di Cassazione e la realizzazione del cd Data Lake, che comprende sei sistemi di conoscenza integrata dei dati, ovvero di anonimizzazione delle sentenze civili e penali, di gestione integrato per il monitoraggio delle attività degli uffici giudiziari, di gestione e analisi dei processi civili, di gestione e analisi dei processi penali, di statistiche avanzate sui processi civili e penali, automatizzato per l’identificazione del rapporto vittima e autore del reato.
Le opportunità per le law firms. La riforma della giustizia prevista dal PNRR lancia una sfida verso tutte le categorie di operatori del diritto, chiamati a cogliere le innumerevoli opportunità professionali offerte:
- Digital skills. Tutte le strutture delle riforme volgono verso una più capillare digitalizzazione, per cui agli avvocati si richiede di sviluppare e perfezionare competenze digitali più verticalizzate rispetto agli ambiti di competenza fattivamente esercitati, e ciò va sicuramente a vantaggio dello studio legale, che potrebbe offrire ai clienti servizi digitali più evoluti, quali quelli a distanza e forme di comunicazioni virtuali. È importante che ci siano le condizioni per redigere atti ed effettuare depositi telematici in qualunque situazione, scegliendo un ambiente cloud performante e ad alta sicurezza. Kleos, per esempio, il software Cloud nativo e quindi accessibile da qualunque dispositivo e da qualunque luogo, sviluppato da Wolters Kluwer, offre tutti i vantaggi di una soluzione tecnologicamente avanzata per gestire il proprio studio legale senza sostenere investimenti e rischi connessi alla gestione dell'infrastruttura IT, in un ambiente protetto e certificato ISO 27001. Inoltre, con l’integrazione a One LEGALE l’avvocato potrà accedere ed effettuare le ricerche di contenuti giuridici direttamente da Kleos e associarle alle pratiche di riferimento.
- ADR. La riforma civile incentiva il ricorso agli strumenti di strumenti alternativi per la risoluzione delle dispute, per cui lo studio legale che si occupa di diritto civile potrebbe implementare maggiormente l’offerta di servizi tesi alla chiusura delle vertenze al di fuori di procedimenti giudiziari;
- Insolvenza. Le caratteristiche della riforma dell’insolvenza, concretizzata nel CCII, impone un intervento tempestivo che precorre l’ormai vetusta dichiarazione di fallimento, per cui sarà necessario occuparsi degli indici di insolvenza attraverso la messa a punto di misure anticipatorie preordinate a evitare lo stato di liquidazione giudiziale. In tali fasi l’avvocato d’impresa riveste un ruolo determinante nella predisposizione e gestione degli istituti offerti dalla nuova disciplina, atti a scongiurare la liquidazione;
- Riti alternativi. Nell’ambito penalistico il ridisegno normativo spinge verso riti alternativi a quello ordinario, per cui il legale nominato dall’imputato viene chiamato a optare per la strategia processuale più consona al caso concreto, tutelando gli interessi del proprio assistito anche privilegiando i riti premiali che risultano più spediti rispetto a quello tradizionale;
- Specializzazione. Tutte le riforme attuate, inclusa quella tributaria, vanno nella direzione della semplificazione e riduzione delle tempistiche, che necessariamente richiedono, dal lato dell’esercizio della professione forense, una più mirata specializzazione in ciascuno degli specifici settori.
Si assiste quindi a un’accentuata riscrittura delle materie di specializzazione forense, nella direzione della sostenibilità, dell’inclusione e dell’accessibilità. Solo gli studi legali che sapranno evolvere, riconvertirsi, ma anche strutturarsi, cogliendo le opportunità offerte dai nuovi settori che emergono dal PNRR, potranno formarsi per diventare players indiscussi nelle ridefinite dinamiche economiche e sociali, contribuendo a raggiungere quelli che rappresentano i tre obiettivi principali del Piano: riparare i danni economici e sociali causati della crisi pandemica; superare i divari territoriali, le disparità di genere e il basso investimento in capitale umano; dare impulso a una compiuta transizione ecologica.
“Il contenuto è a cura dell’Avv. Laura Biarella e dal team Digital Marketing Wolters Kluwer Italia.”