La ricerca globale Future Ready Lawyer 2024, pubblicata da Wolters Kluwer Legal & Regulatory, condivide le opinioni sulle dinamiche, le tecnologie e la trasformazione del settore legale.
Di seguito parliamo con Kamila Kurkowska, legal coach e mentor per donne avvocato, nonchè professoressa universitaria. Kurkowska ci offre un punto di vista interessante sulla prospettiva degli avvocati “dipendenti”, particolarmente sviluppata in contesti come gli Stati Uniti, ma interessante anche per un tessuto sociale differente come quello italiano.
Kamila Kurkowska: la retention dei talenti nel settore legale
Cosa sta facendo il settore legale per l’acquisizione e la retention dei talenti?
Ho l’impressione che nel settore legale l’assunzione e la retention di validi dipendenti rappresenti una sfida complessa più per gli studi legali che per i corporate legal office. Ovviamente gli studi legali che eccellono in questo ambito assumono e gestiscono i dipendenti in modo consapevole e strategico. Non esiste un solo profilo di candidato o dipendente ideale. La cosa più importante è che il processo di assunzione e successivamente la gestione degli avvocati siano in linea con la strategia di business dello studio. Sfortunatamente molti studi legali non hanno nemmeno sviluppato e redatto una strategia di business, motivo per cui l’assunzione avviene spesso in modo casuale e gli avvocati lasciano dopo un breve periodo. Un altro problema è che gli studi legali funzionano come silos e ogni team ha regole diverse per l’assunzione e la retention dei dipendenti.
Per quanto riguarda l’acquisizione o la retention dei talenti, cosa consiglia?
Gli studi legali e i corporate legal office dovrebbero sicuramente destinare maggiori risorse, sia in termini di tempo che finanziari, per lo sviluppo e la formazione in ambiti quali la gestione dei team, la leadership e l’intelligenza emotiva. Gli avvocati sono dipendenti molto esigenti, intelligenti e ricercano il successo e il feedback, ma operano sotto stress e sono sottoposti a grande pressione. Non è una categoria facile da gestire e motivare. I leader degli studi legali e dei corporate legal office dovrebbero cercare di imparare dai migliori esperti di mercato e fare formazione in questo ambito.
Quali sono le conseguenze della crescente importanza delle tematiche ESG nel settore legale?
Ho l’impressione che sebbene gli studi legali stiano iniziando a fornire ai clienti consulenza in ambito ESG, non abbiano ancora declinato appieno queste tematiche all’interno delle loro attività. In particolare, per quanto riguarda la “S” di “Social,” che include le persone, e soprattutto i dipendenti, gli studi legali non hanno ancora compreso quanto importanti siano, appunto, le persone, e in particolare i dipendenti. Si parla molto di Diversità, ma non è stato fatto abbastanza in ambito Inclusione, ed estremamente poco per quanto riguarda la Parità.
Secondo Lei come risponderanno gli studi legali e i corporate legal office alla crescente importanza delle tematiche ESG?
Quando si tratta delle tematiche ESG i corporate legal office sono indubbiamente leader nel settore legale. In un certo senso fanno sì che gli studi legali, ovvero i loro fornitori, integrino a loro volta le tematiche ESG nelle loro politiche. Mi aspetto che arrivi il momento in cui le tematiche ESG diventeranno un importante elemento della strategia di business di molti studi legali.