Ritiene che il settore legale sia in ritardo rispetto ad altri settori per quanto riguarda la digitalizzazione? E quale potrebbe esserne la causa?
Mi aspetto che gli avvocati adottino e usino le tecnologie digitali in modo ponderato e con prudenza. L’AI, come altre tecnologie digitali, può mettere gli avvocati di fronte a numerose sfide, incluse le considerazioni sul piano etico. Gli avvocati dovranno valutare accuratamente, ad esempio, come gli strumenti basati sull’AI potrebbero impattare su tematiche quali la riservatezza e il diritto dei clienti al segreto professionale.
Come giurista d’impresa pretendo che la consulenza esterna faccia leva sulla tecnologia, in particolare laddove abbia effetti positivi sulla bottom line, ma voglio anche potermi fidare del fatto che la consulenza si basi su un uso accorto delle nuove tecnologie. Esperti europei e americani, riconosciuti per la loro visione innovativa in questo ambito, condividono le loro opinioni su AI, talenti, tematiche ESG e sul percorso di trasformazione del settore legale
Crede plausibile che la GenAI riduca il bisogno di personale che esercita la professione legale?
Non credo che nel breve termine la GenAI genererà un impatto in termini di riduzione significativa dei posti di lavoro. Gli strumenti basati sull’AI avranno indubbiamente un impatto sulla professione legale, in particolare nelle aree basate sui dati e, con il graduale miglioramento degli strumenti, probabilmente ridurranno il tempo impiegato per svolgere i compiti di routine. Ci sarà sempre però la necessità del giudizio professionale degli avvocati. Con gli strumenti basati sull’AI la professione legale dovrà valutare come formare al meglio le prossime generazioni di avvocati per i quali un tempo i compiti di routine rappresentavano un’opportunità di apprendimento. Dal canto loro, in futuro gli avvocati dovranno essere indubbiamente più agili.
Il lavoro ibrido è diventato di uso comune, ma molti datori di lavoro vogliono che le persone rientrino in ufficio a tempo pieno. Qual è la sua opinione su questo “braccio di ferro” all’interno del settore legale?
La pratica forense è un lavoro ad alta intensità di tempo e avere flessibilità sulla scelta del luogo in cui si lavora può avere un impatto positivo sull’equilibrio tra vita privata e vita professionale. Ciononostante, i giovani avvocati devono apprezzare il valore di lavorare in ufficio, dove la formazione e le opportunità di avanzamento possono essere determinate dal fatto di trovarsi al posto giusto al momento giusto. Non so chi vincerà questo “braccio di ferro”, ma spero che la professione legale non regredisca.