Quali sono i player o le aree del settore legale che in futuro assisteranno a una maggiore discontinuità, sia essa positiva o negativa, e perché?
Diverse aree del settore legale andranno incontro a significative discontinuità nei prossimi anni, inclusa la normativa sulla Cyber Security.
In quest’ultima area la crescente frequenza e sofisticazione dei cyber attacchi, unitamente alla proliferazione delle violazioni dei dati, stanno costringendo le giurisdizioni di tutto il mondo a rafforzare i loro quadri normativi. La diffusione dell’AI e dell’Internet of Things (IoT) complica ulteriormente questo scenario. Gli avvocati specializzati nella legge sulla Cyber Security dovranno allinearsi costantemente alle nuove normative per supportare al meglio i clienti e proteggerli da organizzazioni criminali, attività di spionaggio e “State-Sponsored Actor”.
La capacità di anticipare e adattarsi a queste discontinuità determinerà il successo dei professionisti legali negli anni a venire. Gli avvocati dovranno rimanere agili, aggiornare continuamente le loro conoscenze e abilità e collaborare a 360° per gestire le complessità di questi ambiti emergenti.
Quali sono secondo lei le sfide che i professionisti del settore legale incontreranno adottando la GenAI per il loro lavoro legale?
Sebbene la GenAI possa potenzialmente trasformare la pratica forense in modo significativo, la sua adozione comporta diverse sfide che i professionisti del settore legale devono affrontare. Tra le altre, queste sfide includono: garantire la privacy e la sicurezza dei dati, mitigare i bias, verificare la qualità dei risultati dell’AI, garantire il senso di responsabilità e la trasparenza, assicurare la conformità normativa e instaurare un rapporto di fiducia con il cliente. Per quanto riguarda la privacy e la sicurezza dei dati i sistemi basati sulla GenAI richiedono dataset di grandi dimensioni per un funzionamento efficiente e spesso utilizzano informazioni sensibili e riservate. Un’altra questione fondamentale da affrontare è la protezione della riservatezza dei clienti e della sicurezza dei dati contro eventuali violazioni. I professionisti del settore legale devono inoltre prestare attenzione affinché l’AI non rinforzi determinati bias nel processo decisionale legale. Assicurare correttezza ed evitare risultati discriminatori implica una selezione e un pre-processamento accurati dei training data, un monitoraggio continuo e, possibilmente, l’adozione di tecniche per mitigare i bias. Considerando che il panorama normativo relativo all’AI è ancora in evoluzione, con standard e requisiti che variano da giurisdizione a giurisdizione, i professionisti del settore legale devono anche mantenersi aggiornati sui cambiamenti dei regolamenti che governano l’AI e assicurarsi che i propri strumenti basati sull’AI rispettino tutte le leggi applicabili. Infine, è essenziale creare un rapporto di fiducia con i clienti e dimostrare loro il valore dei servizi legali che sfruttano le migliorie dell’AI. I professionisti in ambito legale devono comunicare ai clienti in modo chiaro i benefici e i limiti dell’AI, assicurandosi che il suo utilizzo migliori il rapporto con il cliente invece di pregiudicarlo.
Crede plausibile che la GenAI riduca il bisogno di personale che esercita la professione legale?
È altamente probabile che la GenAI riduca in maniera significativa il bisogno di determinate categorie di personale che esercita la professione legale, in particolare quelle deputate a compiti di routine, ripetitivi e ad alta intensità di manodopera. Le tecnologie basate sull’AI, come ad esempio gli algoritmi di Natural Language Processing e Machine Learning, possono automatizzare un’ampia gamma di processi legali. Tra questi rientrano ad esempio la ricerca legale, la revisione dei documenti, la redazione dei contratti, la due diligence e la e-discovery. Automatizzare questi compiti permette non solo di incrementare l’efficienza, ma anche di ridurre la domanda di avvocati junior, paralegali e personale di supporto che di norma eseguono queste funzioni.
Va tuttavia sottolineato che sebbene l’AI possa gestire molti compiti di routine, rimane elevato il bisogno di professionisti legali competenti che possano fornire consulenza strategica, sviluppare giudizi legali complessi e gestire tutte le sfaccettature del rapporto con il cliente. La pratica forense implica un alto livello di pensiero critico, intelligenza emotiva, giudizio etico e interazione con il cliente: tutte aree in cui il know-how dell’essere umano è indispensabile.
Inoltre, l’adozione dell’AI nella pratica forense introduce nuove sfide che richiedono la supervisione umana come, ad esempio, assicurare l’utilizzo etico dell’AI per affrontare le questioni relative alla privacy dei dati e gestire i bias degli algoritmi di AI.
Secondo lei come stanno evolvendo i trend relativi alle assunzioni nel settore legale?
I trend relativi alle assunzioni nel settore legale si stanno evolvendo rapidamente a causa di diversi fattori dinamici, tra cui i progressi tecnologici, il cambiamento delle aspettative dei clienti e la natura globalizzata della pratica forense.
Con un’integrazione sempre maggiore della tecnologia nella pratica forense, cresce anche il bisogno di avvocati esperti in Cyber Security, AI, blockchain e tecnologie legali. Aumenta inoltre anche l’interesse verso professionisti esperti nella gestione di questioni legali legate alla tecnologia nell’era digitale, come la riservatezza dei dati e la proprietà intellettuale.
Il rapido sviluppo di nuovi settori quali Cyber Security, economia spaziale, biotegnologie e legge ambientale sta creando alcune nicchie che necessitano di un know-how legale specializzato. Questo trend abbraccia anche ambiti tradizionali che stanno evolvendo a fronte degli impatti tecnologici, come ad esempio M&A, privacy, proprietà intellettuale, sanità, fintech e normativa sulle telecomunicazioni.
Inoltre, considerando che il ruolo degli avvocati sta andando oltre la consulenza legale per includere la consulenza aziendale strategica, si sta ponendo molta attenzione all’assunzione di figure con solide soft skill e senso degli affari. Gli studi cercano candidati in grado di comunicare efficacemente, lavorare in modo collaborativo e comprendere gli obiettivi aziendali dei clienti. Le abilità in termini di negoziazione, leadership e gestione del rapporto con il cliente sono sempre più apprezzate.