Negli ultimi anni sono entrate prepotentemente nel nostro vocabolario diverse parole nuove: alcune in precedenza misconosciute come resilienza, altre semplicemente non praticate, e/o non comprese appieno come sostenibilità.
A proposito di quest’ultima, ci siamo resi conto del fatto che di sostenibilità non ne esiste soltanto una, ma molteplici; volendo soffermarci alle tre principali, abbiamo cominciato a capire che:
- la sostenibilità ambientale rischia di rimanere lettera morta se non riesce a declinare e coniugare anche
- gli interessi sociali, come la tutela del lavoro e della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che qui riassumiamo con il concetto di sostenibilità sociale
- gli interessi economici sono invece sotto l’ombrello della sostenibilità economica: se latitano gli investimenti, non si può neanche immaginare di ipotizzare la sostenibilità ambientale, né tantomeno la transizione ecologica.
Sostenibilità, però, è anche gestione dei rischi, e sarà sempre più un tema strategico - per moltissime imprese ed organizzazioni - e distintivo di un nuovo modello di governance: per questo motivo, le sostenibilità dovranno permeare i nuovi modelli gestionali – flessibili, efficaci, integrati – e non rimanere confinate nel limbo di una comunicazione fine a sé stessa.
Tutti questi concetti sono condensati nell’acronimo ESG (Environmental, Social, Governance). Ci sono alcune keywords che completano naturalmente l’approccio della nuova governance: velocità (di pensiero, analisi ed azione), flessibilità, integrazione, innovazione, adattamento, trasversalità, interazione e strategia.
I valori letterari delle sostenibilità
Leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità e coerenza: questi i valori alla base del nuovo modello sostenibile della “governance 4.0”:
- la rapidità è intrinsecamente collegata alla velocità (di pensiero, analisi ed azione);
- l’esattezza ha che fare con le strategie da adottare a valle dell’analisi integrata e contestuale dei dati;
- la molteplicità riguarda gli aspetti trasversali e multidisciplinari tipici della gestione ambientale, che deve essere improntata all’integrazione, all’interazione, alla flessibilità e all’innovazione;
- la leggerezza concerne lo spirito e la capacità di adattamento;
- la visibilità e la coerenza, infine, sono il risultato di ogni ciclo di governance, in cui le sostenibilità costituiscono il valore aggiunto.
L’efficacia delle piattaforme e delle tecnologie abilitanti
Proprio così: gli stessi valori letterari delle sostenibilità sono alla base anche delle tecnologie e delle piattaforme abilitanti.
Le tecnologie abilitanti sono quell’insieme di tecnologie che, anche grazie ad internet, si aggregano in modo sistemico in nuovi paradigmi produttivi ai quali si connettono innovazioni di natura assai diversa a seconda del settore (di processo, organizzative, di prodotto e di modello di business), e sono componenti fondamentali che alimentano le piattaforme abilitanti e consentono di implementare nuove funzionalità e capacità.
Cosa è una piattaforma abilitante?
Le piattaforme abilitanti sono infrastrutture tecnologiche integrate che offrono un ambiente flessibile e scalabile per lo sviluppo, l’implementazione e la gestione di applicazioni e servizi: progettate per supportare l’interoperabilità tra diverse tecnologie e sistemi, facilitano la connessione, la comunicazione e la collaborazione tra varie componenti di un ecosistema tecnologico.
Caratteristiche principali delle Tecnologie Abilitanti |
Caratteristiche Principali delle Piattaforme Abilitanti |
Innovazione: introducono nuove possibilità tecnologiche e funzionali. Trasformazione: hanno il potenziale di trasformare interi settori o industrie. Supporto a Piattaforme: forniscono le capacità tecniche necessarie per il funzionamento delle piattaforme abilitanti. |
Integrazione: consentono di integrare diverse applicazioni, strumenti e servizi in un’unica infrastruttura. Flessibilità: permettono la personalizzazione delle soluzioni in base alle esigenze specifiche dell’organizzazione. Scalabilità: possono crescere e adattarsi alle esigenze in evoluzione dell’azienda. Automazione: offrono strumenti per l’automazione dei processi operativi. Analisi dei Dati: forniscono funzionalità avanzate per la raccolta e l’analisi dei dati. |
La piattaforma abilitante è molto più di un software
La piattaforma abilitante può essere considerata come l’upgrade di un software: basti pensare alle differenze relative alla complessità, alla funzionalità, all’integrazione e all’uso.
Partiamo proprio da quest’ultimo punto, cioè dall’uso: il software (indipendente o parte di un sistema più grande) è un’applicazione progettata per svolgere compiti specifici, risolvere problemi o automatizzare compiti particolari, ha un focus limitato e un’architettura meno complessa rispetto a una piattaforma abilitante, che, invece, fornisce un ambiente integrato per lo sviluppo, l’implementazione e la gestione di applicazioni e processi complessi, supportando la trasformazione digitale e l’innovazione aziendale su larga scala.
La complessità di un software è relativamente bassa, con un’architettura più semplice e un focus su compiti specifici: non progettato per supportare un’ampia gamma di processi o per integrarsi profondamente con altri sistemi, le funzionalità del software sono limitate a uno o pochi compiti specifici.
Un discorso diametralmente opposto vale invece per le piattaforme abilitanti, connotate da un’alta complessità, dovuta alla necessità di integrare diverse tecnologie, gestire grandi volumi di dati e supportare numerosi processi e applicazioni e da un’ampia gamma di funzionalità, inclusi strumenti di sviluppo, gestione dei dati, analisi avanzata, automazione dei processi e integrazione di terze parti.
Si può fare un discorso analogo per l’integrazione e la scalabilità limitate nel software.
La limitata integrazione con altri sistemi o applicazioni può richiedere sforzi significativi per essere integrato con altre soluzioni. Del resto, il software è progettato per gestire un volume definito di utenti e dati e l’aumento della scala può richiedere continui aggiornamenti significativi, in contrasto con i valori, cui si è fatto riferimento. |
Integrazione e scalabilità al contrario sono sviluppate nelle piattaforme abilitanti, progettate per integrare facilmente varie applicazioni, sistemi e servizi (supportano API, protocolli di comunicazione e standard di interoperabilità) e scalabili, per supportare la crescita del business e l’aumento del carico di lavoro. Possono gestire, infatti, un numero crescente di utenti, dati e applicazioni senza compromettere le prestazioni.
Come si può utilizzare una piattaforma abilitante per gestire le complessità del waste management?
Nella gestione dei rifiuti, una piattaforma abilitante può integrare diverse tecnologie e processi per migliorare l’efficienza e la sostenibilità delle operazioni.
A mero titolo di esempio, con una piattaforma abilitante è possibile migliorare la tracciabilità in real time dei rifiuti, tramite l’utilizzo di sensori IoT per monitorare i livelli di riempimento dei cassonetti, i percorsi dei veicoli di raccolta e le condizioni ambientali (le piattaforme abilitanti raccolgono e analizzano questi dati in tempo reale, migliorando la tracciabilità dei rifiuti).
L’implementazione di algoritmi di intelligenza artificiale aiuta ad ottimizzare i percorsi dei veicoli di raccolta, riducendo il consumo di carburante e le emissioni di CO2.
La piattaforma abilitante è in grado di consentire una gestione integrata dei rifiuti: maggiore coordinamento significa più efficienza e meno costi operativi.
L’utilizzo di blockchain, inoltre, serve per garantire la trasparenza e l’immutabilità dei dati relativi alla gestione dei rifiuti, facilitando la conformità alle normative ambientali.
Le piattaforme abilitanti, inoltre, integrano diverse fonti di dati per garantire la coerenza e la precisione delle informazioni trasmesse al RENTRI, facilitando la raccolta automatica dei dati dai vari punti di generazione dei rifiuti, riducendo errori manuali e migliorando l’accuratezza dei registri.
Senza dimenticare il fatto che le piattaforme abilitanti possono includere applicazioni per dispositivi mobili che coinvolgono anche i cittadini nella gestione dei rifiuti, fornendo informazioni sui servizi di raccolta e incentivando comportamenti sostenibili.
Piattaforme abilitanti, waste management e sostenibilità
Più in generale, le piattaforme abilitanti consentono di avere enormi vantaggi in quattro principali ambiti:
- nella pianificazione, in prima istanza. Non solo perché offrono strumenti avanzati per la sicurezza dei dati (attraverso tecnologie di crittografia e sistemi di monitoraggio avanzati) e la conformità alle normative (assicurano che l’azienda rispetti le normative locali e internazionali, riducendo il rischio di sanzioni, aumentando la fiducia dei clienti e dei partner commerciali grazie alla gestione sicura e conforme dei dati, ma anche perché migliorano la pianificazione delle risorse attraverso previsioni accurate e l’ottimizzazione della catena di approvvigionamento);
- nei processi. Oltre a contribuire alla loro semplificazione, le piattaforme abilitanti consentono di:
- minimizzare gli errori derivanti dall’inserimento manuale dei dati e dalla duplicazione delle informazioni;
- ottimizzare i flussi di lavoro, facilitando l’automazione e la standardizzazione dei processi (grazie all’AI e al “Machine learning”);
- ridurre i costi operativi grazie all’automazione delle attività manuali, alla diminuzione dei tempi di elaborazione e alla massimizzazione dell’utilizzo delle risorse riducendo sprechi e inefficienze;
- nel controllo e nella comunicazione: i vari sistemi di tracking permettono, infatti, di utilizzare KPI per il controllo della qualità di ogni azione effettuata. I modelli di lavoro flessibili consentono e favoriscono la collaborazione tra team, migliorando la condivisione delle informazioni e il loro coordinamento;
- nella strategia. Le piattaforme abilitanti permettono non solo di aumentare la produttività, liberando il personale da compiti ripetitivi e permettendo loro di concentrarsi su attività strategiche. Consentono, inoltre, di supportare il processo decisionale sulla base dei dati, migliorando la precisione e l’efficacia delle strategie aziendali, ma anche di personalizzare i servizi e i prodotti in base alle specifiche esigenze dei singoli utenti e di identificare nuove opportunità di mercato e di miglioramento dei prodotti attraverso l’analisi delle tendenze e dei modelli di dati.
Un dettaglio da notare: le affinità con il ciclo di Deming
I quattro ambiti, sopra elencati, corrispondono perfettamente alle quattro fasi del ciclo di Deming: il famoso PDAC, che partendo dalla pianificazione e dalla successiva implementazione e controllo di ciò che è stato pianificato, porta alla chiusura del ciclo, alla ricerca del miglioramento continuo.
Ma, rispetto al passato, le piattaforme abilitanti – che offrono molto di più di un semplice software, non solo in termini pratici, ma anche predittivi – consentono di farlo in modo sistemico, efficiente, innovativo e stimolando l’innovazione attraverso la collaborazione interfunzionale e la condivisione delle conoscenze. Promuovono, in definitiva, pratiche sostenibili attraverso la gestione efficiente delle risorse e la riduzione dell’impatto ambientale.
Da software a piattaforma abilitante: quali sono i vantaggi di Atlantide?
In linea con il contesto sopra descritto, nel waste management l’optimum è poter fare affidamento su una soluzione completa, modulare e scalabile che sia in grado di crescere in base alle esigenze aziendali come Atlantide, la soluzione web-based più completa per la gestione dei rifiuti per operatori di settore e produttori, per la corretta tracciabilità di tutta la filiera, dalla produzione allo smaltimento, a supporto di chi ha responsabilità in materia ambientale.
Descrivendo le caratteristiche di Atlantide, è opportuno evidenziare che grazie alla piattaforma Enterprise, tutte le attività sono tracciate (Audit Trail). Per ogni oggetto, inoltre, è possibile configurare alert personalizzati in base a tempistiche o metriche in logica Real Time Business Control (controlli richiesti dal modello aziendale organizzativo D.Lgs. 231/2001). Atlantide garantisce performance elevate anche in presenza di multioperatori e di multiprocessi e un’accessibilità multi-device.
I vantaggi di Atlantide
Atlantide si rivolge a tutti i soggetti che possono essere coinvolti nel waste management da aziende del settore ambientale, operatori di settore, impianti di recupero, raccoglitori e trasportatori, discariche, produttori di rifiuti, Grande Distribuzione (GDO e GDS), utilities, consulenti e associazioni di categoria. Se si vogliono riassumere i vantaggi che offre:
- Completa digitalizzazione dei processi waste
- Compliance al D.Lgs. 152/2006 e Interoperabilità con il RENTRI
- Controllo e tracciabilità real time
- Riduzione dei costi di gestione
“Il contributo è curato da Andrea Quaranta, giurista e consulente ambientale, docente nei settori del diritto dell’ambiente, e dal team Digital Marketing Wolters Kluwer Italia.”