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Finanza e Gestione04 settembre, 2023

Il futuro di xP&A e della pianificazione della Supply Chain

Leggi questa prima parte del blog per sapere di più sul futuro di xP&A e della pianificazione della Supply Chain.

Introduzione  

L’xP&A, Extended Planning & Analysis, è l'evoluzione del financial planning. Richiede una pianificazione altamente integrata con le altre funzioni aziendali, una trasformazione del processo di analisi dei dati e una revisione del modo di conoscere e concepire il business. Sul nostro sito abbiamo affrontato più volte il tema dell'xP&A e della pianificazione della Supply Chain.  

In questa prima parte ci concentreremo ad approfondire la pianificazione integrata e il processo decisionale.

Integrated Supply Chain e Financial Planning  

Secondo il report Gartner®, entro il 2024, il 30% delle implementazioni di FP&A sarà esteso per supportare i processi finanziari operativi e il 50% richiederà una sostanziale xP&A roadmap da parte del fornitore. 
Nonostante il recente interesse, i tentativi di rendere formale l'integrazione tra pianificazione della Supply Chain e area Finance non sono una novità. Si tratta di una tendenza in continua evoluzione. Infatti negli anni '80, la Supply Chain ha sviluppato un processo chiamato Sales & Operations Planning (S&OP) che cerca di bilanciare la domanda e l'offerta per comprendere le discrepanze di volume e valore, valutare gli impatti e determinare le azioni da intraprendere. 

L’evoluzione del S&OP negli anni 

Il S&OP è diventato via via più integrato con le altre funzioni dell’organizzazione. Si è trasformato in quello che oggi viene chiamato Integrated Business Planning (IBP). Un buon processo IBP è in grado di aggiornare tutti i piani aziendali pertinenti, di proiettare un rolling forecast mensile dell’EBIT e di identificare i rischi e le opportunità del P&L. Riesce quindi a capitalizzare queste informazioni prendendo la migliore decisione possibile per l'azienda in base alle varie circostanze.

xP&A e IBP hanno alla fine lo stesso obiettivo: integrare i piani strategici, finanziari e operativi con i budget aziendali. Sono processi di pianificazione che si sono evoluti partendo da diverse funzioni originali e, riuscendo a lavorare in maniera allineata, riescono a fornire maggiori informazioni per facilitare le decisioni aziendali. Come manager IBP con un background di Supply Chain, solitamente riferivo direttamente al CFO e lavoravo a stretto contatto con i colleghi FP&A. Per tutti i piani aziendali, calcolavamo l’EBIT mensile e l’accuratezza di tale misura era un KPI di riferimento per il business. 

Stabilire una piena integrazione: un compito non facile 

Un'azienda deve tenere sotto controllo costantemente la propria pipeline in termini di  innovazione, la domanda di vendite e le proiezioni di top-line, la capacità di approvvigionamento e le strutture di costo.
La situazione si complica quando si considera la Supply Chain estesa: fornitori Tier 1 e Tier 2, clienti, competitors, forze di mercato, movimenti delle materie prime e dei tassi di cambio, solo per citare alcuni fattori. E’ necessario incorporare e cercare di costruire intuizioni e ipotesi in quanto ogni fattore è rilevante per i piani aziendali. 

La difficoltà nell’integrare la pianificazione della Supply Chain si è riflessa in un sondaggio condotto durante un nostro webinar a tema xP&A. Il sondaggio ha indicato che il 10% delle organizzazioni ha un'integrazione completa, il 52% è in possesso di una integrazione parziale e il 38% non la possiede ancora.  

Ciò suggerisce che più di un terzo delle aziende non ha una visione continua delle opportunità e dei rischi della Supply Chain. Si tratta di un dato spaventoso in tempi come quelli che abbiamo vissuto con il COVID e, più recentemente, con la guerra in Europa, dove le aziende hanno dovuto prendere decisioni importanti nel giro di pochi giorni o settimane. 

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Il passaggio dall'analisi al processo decisionale 

Gartner di solito definisce l'analisi prescrittiva come la fase finale e più impegnativa dell’esaminazione dei dati. Mentre la fase descrittiva risponde alla domanda "cosa è successo e perché", la fase predittiva risponde a "cosa succederà". L’analisi prescrittiva suggerisce anche azioni che traggono vantaggio da determinate previsioni. 

Si assiste quindi a una transizione dagli Analytics e Business Intelligence (BI), i quali forniscono approfondimenti, alla Decision Intelligence (DI), che permette di prendere decisioni riguardo azioni aziendali. Gartner prevede che, entro il 2023, oltre il 33% delle grandi organizzazioni avrà analisti che praticano la Decision Intelligence. 

In effetti, i risultati dell'xP&A non possono più essere solo piani, previsioni e approfondimenti aziendali. Prendere decisioni con più facilità e agire di conseguenza è il passo successivo nell'evoluzione della pianificazione e dell'analisi. 

Le pratiche decisionali sono essenziali 

Un articolo di Harvard Business Review del 2010 indica che le pratiche decisionali determinano il 95% del miglioramento aziendale e il 50% del coinvolgimento dei dipendenti. Un'indagine McKinsey più recente indica che, in media, passiamo il 37% del nostro tempo a prendere decisioni e si ritiene che più della metà sia speso in modo inadeguato. Per il middle management, l’inefficacia raggiunge il 68%. 

Marat Lomakov, di Ecolab, ha sottolineato l'importanza della velocità decisionale rispetto alla sua accuratezza: la rapidità è fondamentale, in quanto le organizzazioni che prendono decisioni in minor tempo hanno il doppio delle probabilità che queste siano di alta qualità, rispetto invece a chi le prende più lentamente. 

McKinsey divide i tipi di decisione in: 

  • Decisioni ad alto rischio: poco frequenti e ad alto rischio. Possono potenzialmente determinare il futuro dell'azienda.
  • Decisioni trasversali: frequenti e ad alto rischio. Una serie di piccole decisioni interconnesse viene presa da diversi gruppi in un processo collaborativo ed end-to-end.
  • Decisioni delegate: frequenti e a basso rischio. Sono gestite efficacemente da un singolo individuo o da un gruppo di lavoro, con un contributo limitato da parte di altri.
  • Decisioni ad hoc: poco frequenti e a basso rischio. Hanno un ambito e un impatto limitati. 

La recente pandemia ha messo in luce l'incapacità delle aziende di prendere rapidamente decisioni trasversali o di grande portata relativa alla gestione della Supply Chain, come la chiusura di uno stabilimento, l'ingresso o l'uscita da una categoria di prodotti, la modifica dell'approvvigionamento dei prodotti o la riallocazione di risorse limitate nella catena di fornitura.  
Durante la pandemia, alcune aziende hanno aggirato attivamente i processi esistenti, creando delle apposite war rooms per prendere rapidamente decisioni importanti. Quindi hanno riconosciuto che i processi decisionali e di pianificazione in vigore non erano adatti allo scopo. 

Al giorno d’oggi, le interruzioni non si fermeranno. Al contrario, è più probabile che aumentino. Per questo motivo, la facilitazione delle decisioni in uno stato di crisi deve essere parte integrante di qualsiasi organizzazione avanzata di pianificazione xP&A e della Supply Chain

La continua ascesa dell'automazione

Un'altra tendenza importante è l'aumento dell'automazione all’interno della Supply Chain. Da tempo le aziende stanno tentando di  concentrarsi sul miglioramento della produttività di attività umane laboriose, ripetitive o pericolose. Al giorno d’oggi abbiamo impianti di produzione, magazzini e trasporti automatizzati. 

Il passo successivo al lavoro fisico è automatizzare i compiti cognitivi del Knowledge Worker, che sarà supportato dalla tecnologia nel pianificare, simulare, decidere e agire quando necessario. Lo farà con una velocità, precisione e resistenza maggiori di quelle di cui è capace un essere umano. 

Secondo il libro Intelligent Automation, il 42% del lavoro può essere automatizzato, il 32% incrementato e il 26% eliminato. Questi numeri rappresentano l'84% della forza lavoro. I pianificatori di FP&A e della Supply Chain saranno coinvolti in questa evoluzione. 

Riflessioni conclusive: l’intelligent automation è il futuro dell’xP&A e del processo decisionale

Ci sono molti ostacoli da superare, ma non c'è dubbio che l’Intelligent Automation giocherà un ruolo importante nel futuro dell'xP&A e del processo decisionale: potrà permettere ai planner di non svolgere più compiti banali e ripetitivi, restituendo loro il tempo per concentrarsi su attività con maggior valore aggiunto. Richiederà quindi nuove tecnologie, responsabilità e competenze per il planner.

Niels-Van-Hove
Responsabile Area Technology

Niels è uno dei responsabili dell'Aera Technology. Ha più di 20 anni di esperienza nella gestione della supply chain ed è un esperto di pianificazione integrata e decision intelligence.

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