Leggi questa prima parte del blog per sapere di più sul futuro di xP&A e della pianificazione della Supply Chain.
Introduzione
L’xP&A, Extended Planning & Analysis, è l'evoluzione del financial planning. Richiede una pianificazione altamente integrata con le altre funzioni aziendali, una trasformazione del processo di analisi dei dati e una revisione del modo di conoscere e concepire il business. Sul nostro sito abbiamo affrontato più volte il tema dell'xP&A e della pianificazione della Supply Chain.
In questa prima parte ci concentreremo ad approfondire la pianificazione integrata e il processo decisionale.
Integrated Supply Chain e Financial Planning
Secondo il report Gartner®, entro il 2024, il 30% delle implementazioni di FP&A sarà esteso per supportare i processi finanziari operativi e il 50% richiederà una sostanziale xP&A roadmap da parte del fornitore.
Nonostante il recente interesse, i tentativi di rendere formale l'integrazione tra pianificazione della Supply Chain e area Finance non sono una novità. Si tratta di una tendenza in continua evoluzione. Infatti negli anni '80, la Supply Chain ha sviluppato un processo chiamato Sales & Operations Planning (S&OP) che cerca di bilanciare la domanda e l'offerta per comprendere le discrepanze di volume e valore, valutare gli impatti e determinare le azioni da intraprendere.
L’evoluzione del S&OP negli anni
Il S&OP è diventato via via più integrato con le altre funzioni dell’organizzazione. Si è trasformato in quello che oggi viene chiamato Integrated Business Planning (IBP). Un buon processo IBP è in grado di aggiornare tutti i piani aziendali pertinenti, di proiettare un rolling forecast mensile dell’EBIT e di identificare i rischi e le opportunità del P&L. Riesce quindi a capitalizzare queste informazioni prendendo la migliore decisione possibile per l'azienda in base alle varie circostanze.
xP&A e IBP hanno alla fine lo stesso obiettivo: integrare i piani strategici, finanziari e operativi con i budget aziendali. Sono processi di pianificazione che si sono evoluti partendo da diverse funzioni originali e, riuscendo a lavorare in maniera allineata, riescono a fornire maggiori informazioni per facilitare le decisioni aziendali. Come manager IBP con un background di Supply Chain, solitamente riferivo direttamente al CFO e lavoravo a stretto contatto con i colleghi FP&A. Per tutti i piani aziendali, calcolavamo l’EBIT mensile e l’accuratezza di tale misura era un KPI di riferimento per il business.
Stabilire una piena integrazione: un compito non facile
Un'azienda deve tenere sotto controllo costantemente la propria pipeline in termini di innovazione, la domanda di vendite e le proiezioni di top-line, la capacità di approvvigionamento e le strutture di costo.
La situazione si complica quando si considera la Supply Chain estesa: fornitori Tier 1 e Tier 2, clienti, competitors, forze di mercato, movimenti delle materie prime e dei tassi di cambio, solo per citare alcuni fattori. E’ necessario incorporare e cercare di costruire intuizioni e ipotesi in quanto ogni fattore è rilevante per i piani aziendali.
La difficoltà nell’integrare la pianificazione della Supply Chain si è riflessa in un sondaggio condotto durante un nostro webinar a tema xP&A. Il sondaggio ha indicato che il 10% delle organizzazioni ha un'integrazione completa, il 52% è in possesso di una integrazione parziale e il 38% non la possiede ancora.
Ciò suggerisce che più di un terzo delle aziende non ha una visione continua delle opportunità e dei rischi della Supply Chain. Si tratta di un dato spaventoso in tempi come quelli che abbiamo vissuto con il COVID e, più recentemente, con la guerra in Europa, dove le aziende hanno dovuto prendere decisioni importanti nel giro di pochi giorni o settimane.